
on è “un libro da leggersi” tutto d'un fiato ed una sola volta (di questi ce ne sono fin troppi) e va detto che, come ogni pasto sostanzioso, se consumato di corsa e
senza masticare, può risultare un po' indigesto.
La sua struttura perņ, alquanto speciale, č predisposta per essere affrontata in vari modi:
- Il più naturale è seguirne il percorso capitolo dopo capitolo, anche uno ogni giorno, dopo i primi introduttivi, saltando eventualmente quelle particolari aree specializzate di interesse non immediato.
Con l'esecuzione pratica dei Riti ne sarete incuriositi e saranno lì pronte.
Il più sintetico è predisposto da una serie di cornici che inquadrano i paragrafi - come la bordatura superiore-sinistra in grigio di questo - selezionando in progressione nelle pagine interessate le tessere più significative nel mosaico dei concetti sviluppati, così da indicare la successione in cui leggerli. È il filo che collega ed unisce i tratti essenziali per comprendere il senso intrinseco delle pratiche.
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- Se anche questo dovesse risultare al momento troppo impegnativo o troppo lento nel soddisfare le aspettative, soprattutto riguardo alle esecuzioni, potete iniziare a leggere la parte tradotta, accessibile fin dal primo dei tre indici sui quali è imperniata la trattazione.
Le istruzioni originali, come ha inteso riportarle il nostro “Colonnello Bradford” - ossia il midollo di tutta la materia - sono state fedelmente tradotte insieme alla narrazione delle sue esperienze di istruttore, il tutto intercalato da accurati commentari, con illustrazioni e fotogrammi esplicativi di ogni dettaglio. A partire dal cap. 11°, le riconoscerete facilmente per lo specifico carattere adottato, di cui questo è solo un esempio, che vale per ogni riporto dal contesto originale. È una narrativa semplice e gradevole, sufficente a far svolgere i Riti a milioni dipersone dal '39 ad oggi.
Verrà il momento in cui vorrete approfondire maggiori contenuti ed aprire uno spiraglio sul “prima” e sul “dopo”!
Nel corso della sua stesura, io stesso ho avuto modo di enucleare certi paradigmi soltanto dopo averli abbozzati in prima maniera per poi rimeditarli a lungo; e solo dopo anni di pratica ho veduto aprirsi certe porte, che conducevano alle molteplici verità implicate.
Val la pena di aggiungere che la loro esposizione ha comportato non pochi sforzi e sacrifici, per superare ostacoli più o meno naturali che si sono interposti senza tregua al conseguimento del lavoro finito.
Nella mia lunga esperienza di programmatore, laddove problemi di notevole complessità trovavano collocazione in minuti, non ho mai incontrato tante difficoltà come quelle che presenta il dover strutturare gli algoritmi più elementari. Questo apparente paradosso trova spiegazione nel fatto che è proprio su tale strutturazione che si fonda l'efficenza delle formulazioni più complesse
Parallelamente e non di rado, suona terribilmente difficile il capire in modo da poter rendere comprensibili ad altri le cose più semplici!
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